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nene823

Canalizzazione di Guglielmo Marconi

Canalizzazione effettuata da Tarika Di Maggio in Agosto 2014 per AMA


È un onore essere invitati a questa riunione, è un onore partecipare alla creazione di uno spazio di comunione, ma soprattutto di verità.

Quello che accade qui sta accadendo in simultanea in moltissimi posti. È come se insieme state accendendo delle centraline elettriche, per farvi un paragone più simile ai vostri sensi, o forse un po’ più simile alle mie memorie…

Non vengo da un tempo molto lontano, ma l’elettricità era un miracolo che permetteva di connetterci.

Ecco, voi siete una centralina ancora da rodare, ancora da stabilizzare a livello di frequenza. Questa frequenza è altamente intermittente; nell’intermittenza non c’è niente di sbagliato, perché un potenziale sempre alto o sempre basso, rischiano di far mal funzionare la qualità della centralina. Quindi sì intermittenza, ma un’intermittenza che sia costante: dietro l’intermittenza ci sia un flusso, un flusso continuo. Il flusso continuo viene dall’emanazione omogenea, come essere connessi a una spinta superiore, sentirsi parte di qualcosa che proviene da dentro di voi.

Ognuno di voi è attivato da una forza spirituale: attraverso il tempo questa forza spirituale è enorme, è fatta da migliaia di centinaia di migliaia di centinaia di anime che intercedono affinché la scintilla possa continuare ad accendersi.

Quando vi parlo di centralina elettrica vi parlo della possibilità: questo stato vibrazionale prima di tutto si ripercuote su di voi; a volte è veramente difficile allinearsi. Alcuni sceglieranno voltaggi più bassi, allontanandosi, altri cercheranno di tirare la corrente a un voltaggio più alto, rischiando, diciamo così, di fondere la loro parte di fusibile in questa struttura: quindi fate in modo che le energie siano costantemente intercambiabili; perché queste funzioni siano costantemente intercambiabili, ma unicamente intercambiabili.

Mi spiego: non è tempo di aprire ad altre energie, è tempo di snellire. In questo snellimento c’è da capire un concetto importante: i fusibili sono pochi, le stazioni di diffusione dell’energia ancora meno, ma le interconnessioni, le parti meccaniche, tutto ciò che permette (scusatemi i termini tecnici che riguardano il mio linguaggio antico) a questa centralina di essere alta verso il cielo e potente verso frequenze anche più lontane, è utile e necessario.

Non scambiate la vostra capacità di essere un fusibile con quella di essere un bullone, oppure di essere la parte che deve smistare la ricezione dei fili: ognuno di voi è una spirale della centralina e vi dovete occupare del vostro funzionamento. Questa è l’immagine che io oggi do a voi affinché possiate concepire che cosa è che state creando. Una volta che il meccanismo entra in funzione non c’è nemmeno più necessità di stare attenti all’attivazione o di mettersi in costante attenzione sulle singole parti, perché il meccanismo funzionerà da sé. Conoscete che esiste una qualità, che è quella propria del voltaggio: il voltaggio per salire richiede una carica; quando la carica è stata avviata, il voltaggio va da sé con una forma di autoriproduzione dell’energia. Questo per darvi un immagine principale.

Mi chiedete voi, dopo tutta questa bella immagine, come possiamo noi continuare ed essere consapevoli della nostra parte di questo meccanismo, e soprattutto uscire dalla parte del meccanismo e sentire quella cosa superiore che rende il tutto di una qualità inafferrabile e di valore più importante?

Essere parte del meccanismo è quello che state facendo ora, ed è una parte dura, difficile, vuota, a volte vi rende freddi come metallo, duri, insensibili, sordi… e poi la scarica si muove; e questa scarica che è il vostro singolo unico momento d’elettricità (che non è connesso necessariamente a quello degli altri ma che è connesso alla vostra capacità di attivazione di questo fenomeno) è la qualità che vi porta più in alto, è quella la frequenza che vi permette di sentire, che state trasportando voi stessi, attraverso questa unione, in un piano più alto. In questo piano più alto arriverà il momento in cui non sarà più necessaria tutta questa parte materiale, ma sarà necessario mantenere semplicemente la frequenza che viaggia, la velocità della frequenza che viaggia; e più la frequenza viaggerà, più si connetterà ad elementi lontani, e più toccherà elementi lontani, più si ricaricherà di questi elementi lontani. Perché una volta che si crea la connessione fra le varie centraline, si creerà una rete di auto sostentamento, e questa rete si nutre in un modo continuo: detto questo vi chiedo ancora scusa per il mio linguaggio tecnico, ma in questo momento sento la necessità di farvi sentire come il piano materiale che state affrontando duramente è necessario, perchè su questa terra voi possiate attingere a qualcos’altro.

Quindi, mi direte voi, cosa stiamo facendo qua? Stiamo emanando, stiamo lanciando una vibrazione, questa vibrazione si scontra con altre e ritorna come un onda d’urto e lentamente invece si unisce ad altre vibrazioni iniziando ad alimentarsi. Non vi preoccupate, l’onda d’urto aiuta a capire la resistenza di questa antenna che state facendo, oppure che cosa è necessario modificare: a volte manca l’elemento liquido, affinché la trasmissione scorra, a volte manca olio, a volte mancano proprio delle parti: ecco, questo è il mio messaggio oggi.

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