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  • nene823

Canalizzazione di Bombasto

Canalizzazione di Tarika Di Maggio per AMA

Quando la luce viene accesa, non si spenge più. C’è chi dice che questo non è vero, ma io nel dubbio ho trovato sempre una sorgente di verità: quindi non temete i vostri dubbi. Il dubbio è la partenza di ogni analisi e dall’analisi del dubbio nasce la possibilità dell’evoluzione. Sono stato un personaggio come individuo forse ambiguo, ma dalla mia sapienza – che non è mai stata mia, ma ispirata da una sorgente alta – sono arrivate tante, tante informazioni. Ho cercato l’equilibrio, ho trasmesso l’equilibrio, pur non essendo una persona equilibrata. Quindi fratelli miei, voi che siete qui, sappiate che l’equilibrio non è una condizione da raggiungere ma una qualità da sperimentare attraverso un lavoro infinito di commisurazione di piccole particelle. In ogni momento voi lo potete perdere e recuperare alla velocità del pensiero. Ai miei tempi non esisteva la velocità – di cui mi parla questa mente – della luce: non sapevamo che la luce era veloce e che la scintilla divina dentro il pensiero agiva portentosamente. Nel portento di tanti elementi che animavano la natura, noi siamo stati infinitamente sfidati, abbiamo studiato, studiato incessantemente e, dopo questo studio (che consiglio a voi di fare costantemente, perché senza studio niente giunge alla giusta definizione) che può essere avvicinabile forse a quella che è la verità più alta. In mezzo a tanto studio per me era necessario, sempre necessario un momento di gioia e un momento di ludibrio. Quindi non temete: la vostra gioia è contagiosa e il vostro spasso deve essere mescolato alla serietà e all’accuratezza di tutti gli studi e di tutti i momenti importanti che condividete. L’accademia è un nome che anch’io conoscevo perché con questo nome ci ispiravamo a un antica dignità perduta ma sempre ambita, e recuperata anche se riperduta. In accademia c’erano esseri umani, come voi, uniti da un grande ideale. Non c’erano menti illustri, c’era di tutto: era un via vai costante. Alcuni dei nostri nomi sono stati più illustri semplicemente perché abbiamo acconsentito a mostrarci pubblicamente, mentre altri hanno lavorato incessantemente nell’ombra. Un lavoro costante, silenzioso e minuto, e ora che i secoli sono passati e che i nostri nomi ancora risuonano altisonanti ed anche invadenti per la nostra reale memoria, io ricordo il lavoro umile di tutti coloro che dietro hanno fatto, in modo che il rigore, la pulizia, il segreto, l’amore vero, la sapienza sacra e la fiamma del cuore rimanessero sempre accesi. Guardate sempre agli umili come ai più elevati. Questa era forse l’unica regola di un Cristo che ormai stava sparendo dalle nostre cattedre, che rimaneva potentemente nel mio cuore quando mi guardavo intorno e vedevo il lavoro ordinario. Nel lavoro ordinario c’è qualcosa di divino, nella quotidianità che lavora c’è una scintilla di contemplazione e meditazione. Come vedete molte sono le cose a cui porre attenzione, non deve esser mai uno sforzo come del resto lo studio. L’attenzione deve essere un piacere, uno svelare, un liberare velo dopo velo per avvicinarsi sempre di più alla sorgente, una sorgente che è sempre – ricordatevi – piena e colma di felicità. Quindi studio e gioia nel giusto equilibrio, nelle giuste parti. Non dimenticate mai questa legge: tutto ciò che si ferma diventa morto, tutto ciò che volete trattenere diventa arido. Quindi permettete sempre alle cose dentro e fuori di voi di mutare. Siate ironici con tutto ciò che vi accade. In questo momento io sono felice di poter parlare nella maniera bizzarra che mi è sempre appartenuta, anche se gli altri mi hanno trascritto con molta più pomposità, ampollosità! A me interessava lo studio dell’essere umano e di tutte le piccole particelle che si riflettevano come un gioco infinito di specularità in tutto il vivente. Ciò che era vivo aveva qualcosa di assolutamente magico e sacro che io ho rincorso costantemente e ho avuto la possibilità di condividere con menti illustri. In questo momento sono qui da voi di passaggio, per far sì che vi ispiri ad essere più vibranti, più svegli, più lucidi, più attenti, più veloci. Non perdete mai il dinamismo delle vostre menti che è il precursore dell’ingegno. Una mente dinamica diventa ingegnosa, una mente accesa diventa una mente piena di risorse e in questo momento creare risorse è veramente di fondamentale importanza. Molte situazioni si aprono e si chiudono velocemente. In questa apertura e chiusura voi non ponete nessuna attenzione, è la parte più irrilevante della storia degli uomini, e anche la più ridicola, fatemi dire. Ponete attenzione invece nello spazio di costante permanenza che si attiva tra queste parentesi. Sono un gran chiacchierone ma vorrei essere ora al vostro servizio e se avete domande sono felice di rispondervi. Seguono domande dei presenti Ancora qualche parola per voi. Muovetevi in mezzo alla gente, parlate con semplicità. Ciò che voi portate è la storia di sempre e gli uomini ce l’hanno dentro di loro. Non vi fate ancora ingannare, imprigionare da quella vecchia storia che certe cose devono essere nascoste: niente deve essere nascosto, tutto deve essere onorato e rispettato, conosciuto, sviscerato; quindi siate araldi di ciò che state creando. Se non lo siete voi, chi può esserlo per voi? Bene grazie dell’ospitalità. Il tuo nome? Ho avuto tante iniziali: HRS, Bombasto era il nome che mi divertiva di più. Tarika Di Maggio è medium, ricercatrice metafisica e fondatrice di A.M.A. Accademia di Metafisica Applicata, e per essa è docente senior. E’ attiva da più di venticinque anni nel campo della medianità, delle energie sottili, delle regressioni a vite precedenti. Conduce seminari sugli archetipi divini e sulle altre dimensioni dell’esistenza, su Magia ed altro.


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