top of page
  • nene823

Una Trasformazione Spirituale


Alchimia, Una Trasformazione Spirituale (Solve Et Coagula)

Il processo di trasformazione alchemico si basa sulla pratica del Solve et Coagula (sciogli e riunisci) Sciogliere il Piombo per trasformarlo in Oro non vuol dire creare l’oro materiale, ma disgregare la corazza che gli Ego formano attorno al Nucleo d’Oro, dove gli opposti abitano in forma congiunta, per accedere al nostro vero Sé. In questi anni in cui proliferano tecniche e metodi che promettono il cambiamento e la crescita personale, dai più scientifici ai più esoterici, dai più banali ai più complessi, dai meno costosi ai più proibitivi, appare ancora valido e attuale un antico corpus teorico che da migliaia di anni custodisce il segreto della trasformazione: l’Alchimia. Nota ai più per il risultato manifesto che promette, vale a dire la trasformazione del piombo in oro, l’Alchimia è piuttosto l’arte della trasmutazione dell’energia, l’arte della trasformazione del Sé, una trasformazione interiore che sincronicamente si verifica nell’intimo dell’alchimista. La trasmutazione esteriore procede di pari passo a quella interiore, attraverso un processo di profonda conoscenza, presa di coscienza e consapevolezza. Ma solo conoscendo perfettamente le forze che entrano in gioco nella regolazione del mondo materiale, l’alchimista può arrivare a riconoscere ed estrarre dalla materia pura (l’Oro) le impurità che così tanto la affliggono e che la rendono Piombo. Carl Gustav Jung chiamava questo percorso processo di individuazione (Jung, 1934), un processo metaforicamente rappresentabile da un cammino che ha per meta la completa conoscenza di se stessi, il contatto col vero Sé, la scoperta di quanto è celato alla coscienza, l’inconscio. Solve et Coagula Il processo di trasformazione alchemico si basa sulla pratica del Solve et Coagula, vale a dire, sciogli e riunisci. Inizia con la distruzione, lo scioglimento della forma della materia (chiamata anche Sale), per liberarla da tutte le impurità, fino a ridurla alla materia prima che l’aveva generata, ed essere poi ricostruita in altra forma (Albanese, 2013). Questa fase dell’Opera prende il nome di nigredo, o Opera al Nero, ed è appunto la fase della distruzione, della disgregazione.

23 visualizzazioni0 commenti

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page