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  • nene823

Sei consapevole di che cosa mangi?


Tutto ciò che fai non è mai neutro. Eh si, anche se decidi di non fare niente, anche questo avrà degli effetti: questo è il primo passo di consapevolezza da fare, in tutti gli ambiti della vita e in particolare riguardo la tua alimentazione, essendo strettamente correlata alla salute.

Se ci soffermiamo a riflettere sul significato che assume nel nostro immaginario questa parola, vediamo che spesso è intesa come mancanza di malattia, o prevenzione della stessa, invece essere sani ha un significato molto più ampio, a mio avviso più ambizioso: essere in salute coincide con una mente brillante, contenuta in un corpo snello, muscoloso, sexy, perché è così che la natura ci ha programmati.

Avendo mantenuto il patrimonio genetico dei nostri antenati del periodo paleolitico, di fatto siamo fatti per correre/camminare per alcune decine di chilometri al giorno, altrimenti senza spostarci per la caccia non ci potremmo procurare il cibo, siamo fatti per riposarci dopo questa attività fisica estenuante e siamo fatti per riprodurci. Ecco che se torniamo al concetto che un corpo sano è un corpo muscoloso e sexy, in questi termini evoluzionistici non sembra più un’esagerazione.

Un’altra considerazione da fare sulla nostra derivazione paleolitica prima di contestualizzarla nei giorni nostri, è che proprio per l’incertezza implicita nella caccia, che non consente di sapere se ci sarà o meno disponibilità di cibo, il nostro corpo è programmato per accumulare energia, motivo per cui oggi siamo ancora qui, a differenza di altre specie estinte.

Indubbiamente il progresso ha significato notevoli vantaggi per l’uomo ma dal punto di vista alimentare ha coinciso con un degrado impressionante, che ha portato milioni di persone ad ammalarsi. Diabete, ipertensione, obesità, ipercolesterolemie, sono tutte patologie dovute ad uno scorretto stile di vita, per cui, aimè imputabili a scelte sbagliate, molte volte fatte inconsapevolmente.

Cosa è successo? Indubbiamente il dilagare di dolciumi e cibo spazzatura che ci vengono propinati in ogni dove ha fatto la sua parte, ma ci sono moltissime persone convinte di avere uno stile alimentare sano, con problemi di sovrappeso o di salute che non si sanno spiegare.

Un motivo può risalire alla mancanza di consapevolezza su come ragiona il nostro corpo. Esso parla una lingua ben specifica, alla quale non possiamo fare altro che adeguarci, una volta per quanto possibile, imparata. Faccio un esempio pratico con cui mi confronto spesso, ovvero una colazione molto veloce, con caffelatte e biscotti o fette biscottate e marmellata, che è la normalità per molti.

Ebbene, per il nostro corpo sarà un tale carico di zucchero, da gestire biochimicamente come una situazione di emergenza e come conseguenza avrà ingrassamento, fame nel giro di un ora e mezza e voglia di ulteriori zuccheri. Se a tutto questo aggiungiamo la sedentarietà, il nostro corpo, che non sa che il frigo è pieno e quindi muoversi per cacciare non è necessario, metterà al minimo i consumi, con uno switch verso il basso del metabolismo di base, perdita di massa muscolare e aumento di quella adiposa.

Il segnale biochimico giusto verrà ad esempio da una ricca colazione, a base di una cibo di natura proteica, animale e/o vegetale (uova, carne, pesce, semi, oleosi), con un buon apporto di grassi buoni, frutta fresca e verdura, per assicurarsi vitamine, minerali e fibra, ed eventualmente cereali o pseudocereali integrali.

In questi caso la risposta del nostro corpo sarà virtuosa, con secrezione degli ormoni della sazietà e del consumo metabolico. Infine rifletti sul fatto che l’uomo è l’unico animale che non si nutre solo per sfamarsi ma anche a scopi edonistici. Mentre il cacciatore raccoglitore non aveva probabilmente troppo tempo per interrogarsi sul significato della vita, l’uomo contemporaneo vive in una società che lo sottopone a continuo stress e frustrazione.

Ecco che il cibo, in particolare lo zucchero, può trasformarsi in un rifugio consolatorio, di breve durata però, con conseguente perpetuarsi dell’assunzione fino a una vera dipendenza. La consapevolezza che cedere di fronte a un dolce non è riducibile alla mancanza di forza di volontà, con annessi sensi di colpa, ma una risposta biochimica ben precisa a stimoli ben precisi, ci aiuta a liberarci da quel tipo di cibo.

Scegli i cibi che la natura ci offre e che siamo programmati ad assumere, avrai una vita sana e soprattutto libera da ogni condizionamento.

Vivi consapevole, alimentarsi secondo natura è una grande conquista per il tuo benessere.


Dott.ssa Roberta Picca Nutrizionista

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