Cercate di “stare nel sentire”: il “capire” non vi serve, non ce la farà mai a spiegarvi questi fenomeni,
perché non possiede gli strumenti, né la tecnica per poterlo fare.
La mente vi può fornire strumenti di conoscenza teorica che vanno memorizzati, ma sull’Energia agisce “il sentire/percepire”. Quindi, bisogna imparare ad utilizzare la parte più “sottile” dei propri sensi.
Per chiarirci, la mente non sarà in grado di farvi capire che siete sotto attacco energetico: non è attraverso i suoi processi cognitivi che si avverte un attacco energetico.
La fisica ha le sue leggi; la scienza ha i suoi strumenti; la metafisica ha, anche lei, i suoi propri strumenti, che sono legati alla “percezione”: chi vuole fare/studiare metafisica deve accettare questi strumenti specifici che sono, appunto, la “visione”, la “percezione”, “i sensi amplificati”.
Ti posso anche dire “immaginati di emanare Luce”, ma questo atto non te la farà emanare. Se inizi a percepire qualcosa che si muove, anche nel tuo campo fisico e ci porti attenzione, e ascolti, ed ancora, ed entri nelle “percezione” di ciò che ti sta succedendo, pian, piano, qualcosa inizia veramente a muoversi.
Ed è assolutamente importante “fidarsi” di ciò che si avverte: qual è lo strumento immediatamente a nostra disposizione per capire che sta succedendo qualcosa nel nostro Campo Energetico? Le nostre “sensazioni”.
Come si esemplificava, entra qualcuno in una stanza ed io mi sento buttata indietro, come sospinta… ho questa sensazione e lei che ti guida e, non piuttosto “Ah! Quella persona non mi piace… etc.” …questo, non serve a niente, a parte dare sostegno alle interpretazioni della mente… ha gli occhi come un diavolo, assomiglia a mia zia…
Quindi, fidatevi delle vostre “sensazioni”, che arrivano sempre da fuori . . . mentre, da dentro, arrivano “le emozioni”.
Dopo aver avvertito la sensazione, incomincio a farmi le domande: è mia, per riprendere l’esempio di cui sopra, questa sensazione negativa o mi viene totalmente da fuori? Uhm . . . in effetti, ho un po’ di ansia.
-. . ascolto la mia ansia. . . guardo dov’è . . . rassereno la mia ansia e mi rimetto a sentire la “sensazione” di fuori . . . la continuo a percepire . . . a quel punto, dopo essermi centrata su di me e “pulita” (ho rasserenato la mia ansia), mi apro a ciò che viene da fuori.
Tarika Di Maggio
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