Ieri, ho trovato questa parola
“Anedonìa”
che è riferita a quando perdiamo il piacere di vivere: tale perdita viene dall’incapacità di elaborare la sofferenza.
Questa parola è l’anticamera della depressione che, a sua volta, è il sistema di difesa che il nostro cervello elabora
quando ha a che fare con emozioni dolorose profonde.
Si genera una sconnessione totale,
che negli anziani, ad esempio, apre la porta a demenza senile, alzheimer, etc.
Oggi vi invito ad accogliere . . .
siamo nel femminile più femminile che esiste . . . quindi ad accettare tutte le emozioni che vi arrivano . . . perché quando si rifiutano le emozioni, o le si negano o si rinnegano, si finisce per ammalarsi, per sconnettersi con il Mondo; si perde la voglia di vivere.
La vita non è sempre facile, si sa, ma è necessario fare uno sforzo per rimanere in contatto con le proprie emozioni.
Vi insegnerò qualche esercizio per arrivare alla “sorgente”, poiché dietro ad ogni
emozione c’è una sorgente: ed è lì che bisogna tornare per avere purificazione,
guarigione, evoluzione . . .
Quindi, quello che vi vorrei fare sentire è un lavoro più profondo sulle emozioni,
qualunque esse siano, e poi anche imparare a ricordare che esiste la possibilità di connettersi a delle emozioni senza cognizione di causa. . .
questo può dare un senso di “follia”, ciononostante è importante connettersi anche a questa emozioni … permettere alla “follia” delle emozioni di travolgerci, senza che siano causate da uno stato reale di qualche tipo.
Il nostro corpo è composto per il 75% di acqua; via, via, che si invecchia l’acqua
dentro di noi diminuisce, i nostri dischi vertebrali si assottigliano, progressivamente
perdiamo la sensibilità.
Ecco perché è veramente importante nutrirsi di emozioni: continuare a sentire che questa acqua nel nostro campo energetico o corpo emotivo ci permette di mantenere la connessione con lo spirito.
Più si invecchia, più si diventa “terra arida”, duri, concretizzati nelle nostre convinzioni.
Con gli Elementi maschili Vento e Fuoco abbiamo imparato ad agire, determinare;
ma senza gli elementi Femminili, siamo condannati a diventare “deserti”.
Non c’è cosa più brutta dell’aridità del cuore.
Vorrei che imparaste a riconoscere l’importanza della nostra capacità di
attingere all’acqua delle nostre emozioni, al cuore, al di là delle nostre convinzioni.
Tarika Di Maggio
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