Si fa magia laddove la volontà non può più attingere e l’unico mezzo che abbiamo è allinearsi: allinearsi a qualcosa di più grande. La magia è fatta di preghiera di meditazione, quando si dice io mi purifico e purifico i miei strumenti intendo dire che libero me stesso dagli effetti più grossolani, per pormi in una capacità di sintonizzarmi con una frequenza più alta. Solo dopo la purificazione, che vuol dire “mi spoglio un attimo della mia umanità e mi centro a diventare antenna che canalizza energie superiori”, io posso pensare di predisporre una operazione magica. Quindi l’operazione magica prima di tutto la faccio su di me.
E non è un rituale di formule che vengono eseguite esteriormente, anche se il rituale è utilissimo, perché è un atto sacro, o anche come dice il grande Jodorowsky “è un atto psicomagico”, quindi agisce su di noi e trasforma la realtà fuori: solo attraverso la piena consapevolezza di dove siamo noi e di quello su quale vogliamo interagire abbiamo la capacità di richiamare fuori le energie che desideriamo attirare nella nostra vita.
Su questa questione di essere “specchi” o di essere “magneti” della nostra realtà ormai se ne parla tantissimo, ed è un fenomeno straordinario degli ultimi 15 anni che la Scienza, e in particolare modo la fisica quantistica, ci sta venendo incontro per darci degli strumenti che possono aiutarci ancora di più, a spiegare, in un linguaggio più consono all’uomo del 2000, quello che gli esoteristi, gli occultisti, i maghi del passato i sapienti spiegavano con altre terminologie che consacrate nel tempo prendevano potere.
Voi sapete che ogni parola ripetuta diventa potente, ogni gesto ripetuto diventa potente.
Ecco il potere delle parole magiche ed il potere anche del rituale.
Nel nostro sistema di diventare canali, ogni operazione che noi vogliamo fare con le altre dimensioni ci può solo essere manifestata se ci relazioniamo come canale vuoto:
Noi siamo degli strumenti, parte del divino, e la nostra responsabilità è di essere puliti e allineati con il bene più alto, perché solo in quel modo potremmo diventare antenna: diventiamo la nostra bacchetta magica e saremo pienamente consapevoli che ciò che stiamo chiamando e manifestando è esattamente quello che vogliamo.
Tarika Di Maggio
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